Intellettuali e potere, Turchia: il capo ha l'offesa facile

Intellettuali e potere, Turchia: il capo ha l'offesa facile
Intelletuali e potere

La nota rivista satirica turca Penguen e stata querelata per una vignetta

(Offesa al capo dello Stato») che rappresenta Recep Tayyp Erdogan, rieletto nell’agosto scorso, mentre raggiunge il palazzo presidenziale. Un funzionario lo accoglie con un «benvenuto». Erdogan replica: «Tutto qui? Per l’occasione, avreste almeno potuto fare fuori un giornalista». In Turchia, negli ultimi mesi sono stati querelati un centinaio di oppositori, fra giornalisti e scrittori. Erdogan non usa mezzi termini. Nelle sue ire è incappato anche il New York Times che lo aveva accusato di «manipolare» il processo politico, in vista delle elezioni dei giorni scorsi. «Dovete stare al vostro posto», ha sbottato Erdogan, accusando il quotidiano «d’ingerenza negli affari interni». E' andata peggio al direttore del quotidiano turco Cumhuriyet, Can Dundar, reo di avere pubblicato le immagini di agenti dei sevizi segreti del Mit che forniscono armi ai gruppi jiadisti in Siria. Accusato di spionaggio, per lui è stato chiesto l’ergastolo. Solidarietà a Dundar è stata espressa dal premio Nobel Orhan Pamuk: «La democrazia non può essere sacrificata e non lasciamo che abbia ragione chi vuole rappresentare la Turchia come un Paese dove possono parlare tranquillamente solo i giornalisti che sostengono il governo!».

 

 

 

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