Il Nobel per la letteratura 2015 a Svetlana Aleksievic

Il Nobel per la letteratura 2015 a Svetlana Aleksievic

La giornalista e scrittrice bieolorussa Svetlana Aleksievic, 67 anni, ha vinto il Nobel per la letteratura 2015 «per la sua opera polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo». Il premio (di circa un milione di euro) le verrà consegnato il 10 dicembre (giorno della morte di Alfred Nobel a Sanremo), da re Carlo Gustavo XVI a Stoccolma. Nella capitale svedese, nel 1996, Svetlana Aleksievic aveva già avuto dal Pen Svezia il Premio Kurt Tucholsky, intitolato al giornalista, scrittore e poeta nato a Berlino nel 1890 e morto suicida, in esilio, a Göteborg nel 1935. Il Nobel ha colto la scrittrice di sorpresa, mentre stava stirando.

In Italia l’Aleksievic è di casa. Proprio quest’anno era stata ospite al Festival della letteratura di Mantova, dove aveva presentato il libro Tempo di seconda mano, pubblicato nel 2014 da Bompiani, nella traduzione di Nadia Cicognini e Sergio Rapetti. Si tratta di una serie di testimonianze di persone che hanno vissuto e che raccontano episodi importanti della storia recente russa. Il primo libro che l’ha reso famosa, La guerra non ha un volto di donna (1983), uscirà in Italia a novembre, sempre da Bompiani che ha acquistato i diritti per tutti i suoi libri. Precedentemente, da noi erano stati pubblicati, nelle Edizioni e/o: Preghiera per Chernobyl (2001, edito in Italia nel 2004, vincitore del Premio Sandro Onofri per il miglior reportage narrativo), sulle vittime della tragedia nucleare; Ragazzi di zinco (1991, edito in Italia nel 2003), sui reduci della guerra russa in Afghanistan; Incantati dalla morte (1994, edito in Italia nel 2005), sui suicidi in seguito al crollo dell’Urss. I file dei quattro libri più famosi sono liberamenti accessibili sul suo sito. De La preghiera di Chernobyl è disponibile anche un audio libro (dura circa 8 ore).

Tantissimi gli adattamenti teatrali dei suoi libri, di cui alcuni portati sullo schermo. Fra essi, The Door, candidato all’Oscar per i cortometraggi nel 2010.

L'articolo sulla nostra rivista a pagina 11

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