Adonis: vi spiego la poesia dell’uomo contemporaneo

Adonis: vi spiego la poesia dell’uomo contemporaneo

L’uomo odierno è sempre più integrato in una  macchina culturale universale, che pensa al posto suo. Come tale, questa macchina si ripete in un modo o in un altro, imponendo, con la forza della ripetizione, particolari criteri dal punto di vista etico e artistico. Essa si fonda, reiterandolo, sul preconcetto. La poesia, per definizione, deve distaccarsi da questo meccanismo. Né si allontanerà dalle consuetudini inventando per l’uomo una nuova quiete, che la trasformerebbe in una specie di sermone e ne farebbe un discorso banalizzante e informativo. Essa sfuggirà a tale aporia, a tale sclerosi, proponendo l’uomo descritto nel suo interrogarsi, nelle sue angosce e lacerazioni, fisicamente e metafisicamente. Dicendo le cose senza alcun insegnamento e al di fuori di ogni sistema di pensiero. Il poeta non ha nulla da insegnare. Anzi, è sempre in cerca di sapere. E’ lui stesso un essere di perplessità, di interrogazione. Così egli perturba tutto il sistema. Mina, sconvolge gli stereotipi. La poesia è un moto perpetuo di scoperta dell’energia creatrice nel mondo. Energia del cambiamento e del divenire. Creazione delle nuove forme in cui s’incarna questa energia. In ogni forma creata dal poeta, il mondo prende un nuovo senso e una nuova immagine. Il linguaggio poetico è qui, per sua natura, specifico e cosmico al tempo stesso. La poesia non può separare i sensi dal pensiero, il corporeo dallo spirituale. La poesia vede il probabile nel reale. La lingua poetica rappresenta  l’”adesso” che abbraccia ciò che è. Come l’amore, la poesia ci permette di svelare la nostra vita, di meglio comprendere l’altro e il mondo. Nessuno fa lo stesso sogno di un altro. Ciò significa che nessuno può ripetere lo stesso sentimento che c’è in un altro, né la stessa immaginazione. Il sogno, il sentimento, l’immaginazione sono le fonti primarie della poesia. Fonti primiere della differenza e della pluralità. Fonti che permettono all’uomo di resistere al tempo e di fondare il tempo ritmico della creatività in seno al tempo dell’abitudine. E’ per questo che la poesia è la problematica dell’ “adesso” , un “adesso” che si apre all’avvenire. Sta risolutamente dalla parte dell’imminenza, e non dalla parte del passato e della Storia. L’identità è innovazione all’infinito.  Supera ogni appartenenza a una lingua nazionale. E’ variazione dell’essere cosmico. Così, tutti i poeti, al di là delle differenze linguistiche, vivono insieme oltre il tempo e i luoghi. In ciò si incarnano la forma più alta, la specificità dell’uomo e la specificità del mondo creati dalla poesia. ©

(Traduzione di Marina Giaveri)

 

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