Lutto del Pen Italia: Evghenij Evtushenko (1932-2017)

Lutto del Pen Italia:  Evghenij Evtushenko  (1932-2017)

 E il leone siberiano ispirò Šostakovi

Il 1° aprile scorso, il Pen Italia ha perduto uno dei suoi membri più illustri: Evghenij Evtushenko, 84 anni. Nel 2008 era venuto a Milano per presentare i primi due numeri del nostro trimestrale. Per l’occasione, il Piccolo Teatro Studio aveva dedicato una serata alla lettura dei suoi versi, coadiuvato da Alessandro Quasimodo. Alcuni versi erano cantati dalla soprano giapponese Yuko Sakaguchi accompagnata al piano da Mariko Kitazato. Nel 2012, in occasione del Premio LericiPea al poeta russo, le edizioni Se e il Pen Italia avevano pubblicato il libro Dora Franco, confessione tardiva, tradotto da Rayna Castoldi e Ljudmilla Psenitsnaja, disegni di Mimmo Paladino e introduzione di Sebastiano Grasso. Evtushenko era nato a Zima, in Siberia, nel 1932. A 12 anni, i primi versi. Nel 1956 pubblica poesie contro Stalin e gli stalinisti (La stazione di Zima, La mensa degli studenti, Il destino dei nomi, ecc). Sposa la poetessa Bella Achmadulina e stringe amicizia con Boris Pasternak. Nel 1960 è il primo russo a varcare la cortina di ferro e a recitare i propri versi in Occidente. Babij Jar (1961) ispira la Sinfonia n. 13 di Dmitrij Šostakoviô Dal ’70 fa anche l’attore e il regista: Giardino d’infanzia (con Klaus Maria Brandauer, Galina Stacanova e Svetlana Evstratova) e Il funerale di Stalin (con Vanessa Redgrave, Denis Konstantinov, Evgenij Platokhin e Maya Bulgakova). Tradotto in 72 lingue, viveva fra la Russia e gli Stati Uniti, dove, dal 1994, insegnava Poesia e Cinematografia all’Università di Tulsa (Oklahoma). Fra i suoi amici italiani, Angelo Maria Ripellino, Salvatore Quasimodo, Vittorio Strada, Pier Paolo Pasolini (che lo voleva nel ruolo di Gesù nel Vangelo secondo Matteo), Federico Fellini, Corrado Cagli, Renato Guttuso, Alberto Moravia, Carlo Levi, Tonino Guerra, Umberto Eco. ©

 

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