Creata il 17 febbraio 1987, per il 50° anniversario della morte del Premio Nobel siciliano, la Biblioteca-museo regionale di Agrigento, intitolata a Luigi Pirandello (1867-1936), gestisce anche la casa natale dello scrittore, in contrada Caos. Ha iniziato la propria attività scientifica e di divulgazione alla fine del 1990. Raccoglie e mette a disposizione di studiosi, ricercatori, critici ed operatori di cinema e teatro, una vasta documentazione bibliografica, fotografica, audio-visiva, cinematografica ed iconografica, nonchè cimeli, onorificenze e altre testimonianze sul grande drammaturgo siciliano. La Biblioteca è completamente automatizzata e collegata in rete con le biblioteche del Polo Sbn Sicilia e con l’Indice nazionale di Roma, e permette di effettuare ricerche su Internet, oltre ai normali servizi forniti in sede (informazioni bibliografiche, letture, prestito locale ed interbibliotecario, riproduzioni, ecc.). Collabora con enti culturali ed istituzioni scolastiche per ricerche e studi su Pirandello. Ad oggi la Biblioteca possiede oltre 30mila documenti. Fanno parte del suo patrimonio bibliografico la quasi totalità delle prime edizioni di novelle, romanzi, drammi, raccolte poetiche dello scrittore, alcune con dedica autografa e quasi tutti i volumi tradotti in varie lingue (fra cui aramaico, ceco, russo, giapponese, turco, inglese, francese. spagnolo, tedesco, ecc.). Fra il materiale acquisito (in parte ancora inedito), c’è un nucleo di circa 150 volumi ed opere di altri autori italiani del primo ’900, appartenuto alla biblioteca privata di Marta Abba, celebre interprete e ispiratrice di molti drammi dello scrittore. Acquistati anche circa 80 documenti relativi al periodo 1922-1936, provenienti dall’archivio privato del regista Fabio Battistini: copioni teatrali, autografi, volumi a stampa con i visti delle prefetture delle città dove si tenevano le rappresentazioni, ritagli ed estratti di giornali, soggetti di commedie della Compagnia del Teatro d’Arte di Roma e della Compagnia Stabile di Marta Abba; nonché l’atto unico L’Imbecille, appartenuto all’attrice Paola Borboni. Recuperate, inoltre, le lettere autografe di Luigi Pirandello all’amico e poeta italo-albanese Giuseppe Schirò, spedite da Porto Empedocle, Roma e Bonn fra il 1886 e il 1890, contenenti anche componimenti poetici giovanili tuttora inediti. C’è anche un manoscritto del 1905 a firma di Luigi Pirandello, Grazia Deledda, Ugo Ojetti e di altri scrittori del tempo, riguardante la costituzione della Società degli Autori (Sida poi diventata Siae). Fra il 1994 e il 2001 è stato acquistato l’Archivio eredi Stefano Pirandello: un corpus di grande valenza storica, artistica e letteraria, di circa 5.600 pezzi fra cimeli, scritti inediti, copioni teatrali, autografi, un corposo epistolario, testi teatrali con correzioni autografe dello scrittore, ritagli di giornali, riviste e fotografie. L’archivio conserva fra l’altro tre preziosi manoscritti: il Taccuino di Bonn, il Taccuino di Coazze e il Provenzale. Un interesse particolare riveste, oltre al gruppo delle 119 lettere degli anni 1915-1919, scritte da Luigi e da altri familiari al figlio Stefano (durante il periodo militare di quest’ultimo e della sua prigionia a Mauthausen e a Plan); la corrispondenza con la direzione del Corriere della Sera; quella con gli editori Bemporad, Treves, Mondadori, Ricordi, Streglio e con teatranti ed esponenti del mondo della cultura, fra cui Guglielmo Marconi, Massimo Bontempelli, Edoardo De Filippo, Giuseppe Prezzolini, Luigi Capuana, Nino Martoglio, Angelo Musco e Ruggero Ruggeri. Di importanza eccezionale, il materiale relativo all’iniziativa del Teatro d’Arte, al cui riguardo l’Archivio costituisce l’unica testimonianza documentaria esistente. Acquisito, inoltre, l’Archivio Marsili Antonetti: memorie, carte, lettere, immagini della famiglia Pirandello, custodite dalla sorella dello scrittore, Lina, e poi passate alla nipote Renata Marsili. Attualmente il Fondo costituisce l’unica raccolta organica, vasta e preziosa, di documenti, anche autografi, sulla vita di Luigi Pirandello nella doppia componente familiare ed artistica, quale può desumersi dal rapporto epistolare che lo scrittore ebbe con Lina e che la sorella intrattenne con altri congiunti: materiale autentico ed originale. Si tratta di lettere autografe e telegrammi del Premio Nobel, lettere dei suoi familiari, un suo album da disegno e un altro di Lina, prime edizioni con dediche autografe ai parenti, manoscritti giovanili e fotografie, e una notevole rassegna stampa. Recuperata la Collezione Lucio D’Ambra: lettere, poesie, cartoline autografe, oltre che di Luigi Pirandello, anche di Gabriele D’Annunzio, Luigi Capuana, Giovanni Pascoli, Federico De Roberto, Giovanni Verga e dei francesi Paul Adam, Paul Bourget, Alfred Capus, ecc., di proprietà del bibliofilo Antonio Alessio di Cardiff. Nel 2014 è stato acquisito il materiale della pronipote Renata, che si trova esposto presso la casa natale di Pirandello: dipinti di Luigi, dei fratelli Lina e Giovanni e del figlio Fausto. Di notevole consistenza è anche la raccolta iconografica ed audiovisiva posseduta dalla Biblioteca: circa 3500 riproduzioni fotografiche della famiglia dello scrittore e le foto di scena delle più importanti rappresentazioni dei suoi drammi in Italia e all’estero. Numerose le locandine d’epoca, nonché parecchi film, tratti dalle opere del drammaturgo agrigentino, arricchiscono il patrimonio dell’Istituto, in cui figura anche una pellicola amatoriale del 1961 che riprende la cerimonia di inumazione delle ceneri del Premio Nobel in contrada Caos.
A cura della Bibioteca-museo Pirandello di Agrigento ©