Lutto del Pen, Arturo Schwarz

Lutto del Pen, Arturo Schwarz

Scrittore, saggista, storico dell’arte,  Arturo Schwarz ha avuto i natali ad Alessandria d’Egitto nel 1924 (padre tedesco a madre italiana, entrambi ebrei). Dopo avere fondato la casa editrice Progrès & Culture ed avere aperto una libreria ad Alessandria, fonda una sezione egiziana della Quarta internazionale di Trotzki, per la quale nel gennaio del ’47 viene arrestato, torturato e condannato all’impiccagione. Tenuto in una cella sotterranea per 18 mesi nella prigione di Hadra, dopo l’armistizio della guerra fra Egitto e Israele, la sentenza di morte – rinviata per quasi due anni – viene commutata nell’espulsione dal Paese. Schwarz si trasferisce in Italia, dove nel ’54, a Milano, apre una libreria cui affianca una casa editrice. Una mano gliela danno Carlo Bo, Raffaele Carrieri, Elio Vittorini, Salvatore Quasimodo ed altri intellettuali. Nel 1961 trasforma la libreria (sino al ’75) in una galleria d’arte: presenta soprattutto dadaisti e surrealisti di cui è collezionista ed amico. Nel ’77 dona una grande quantità di opere d’arte al Museo di Tel Aviv (si favoleggia che siano state trasportate in quindici camion), al Museo di Gerusalemme e alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma. Autore di circa 70 libri fra saggi e poesie, era considerato come il maggiore studioso del Surrealismo. Poeta, ha dedicato i suoi versi alla prima moglie, Vera, morta per un tumore. Per la seconda, Linda, ha scritto L’amore a novant’anni. Diceva: «La più bella poesia del mondo è una poesia d’amore».

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